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Il romanzo di Mara Innocenti, sincero, vero e struggente nella malinconia del ricordo, ci apre una finestra sulla Rassina degli anni Trenta, quelli del Fascismo, ma soprattutto quelli della sua infanzia, trascorsa fra i giochi spensierati nelle acque limpide dell'omonimo torrente e le difficoltà della quotidianità, quando si viveva con poco, ma altrettanto con poco si poteva essere felici.